RIFORMA DEL TERZO SETTORE E RIFORMA DELLO SPORT  
Tempi brevi per i decreti di attuazione?

    

a cura di
Pier Luigi Ferrenti*

         

“L’augurio – in questo anno – è che si proceda nell’attuazione della legge sul Terzo Settore, coinvolgendo i protagonisti, assicurando una piena collaborazione tra i diversi livelli istituzionali, favorendo la partecipazione e il sostegno – anche economico – di una più vasta platea di cittadini, i quali non perdono occasione di dimostrare interesse, favore e coinvolgimento per la solidarietà che si organizza”.
Questo l’augurio che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha formulato lo scorso venerdì, intervendo all’inaugurazione di “Padova, capitale europea del Volontariato”. Un monito forte, di cui c’era bisogno, dato che, sul fronte dell’attuazione piena della legge, le cose si muovono ancora troppo lentamente, pur se si riscontrano, in queste ultime settimane, alcune positive novità.
A partire dall’impegno assunto dalla ministra Nunzia Catalfo che intervenendo giovedì 23 gennaio alla riunione del Consiglio Nazionale del Terzo Settore, che ella presiede, ha assicurato attenzione costante sia sul versante della produzione normativa sia alla “attività interpretativa del Ministero, al fine di assicurare la necessaria certezza del quadro normativo vigente e rendere concreta la funzione istituzionale di sostegno al terzo Settore”.
Anche sul fronte della riforma dello sport approvata la scorsa estate (legge delega 8 agosto 2019, n.86) sembra che sia a buon punto il percorso che porterà all’approvazione dei numerosi decreti di attuazione: lo ha preannunciato il ministro Vincenzo Spadafora lo scorso 4 febbraio, nell’audizione tenuta davanti alle Commissioni riunite Cultura di Camera e Senato
Procediamo allora per ordine, dando sinteticamente conto dei fatti principali e ripromettendoci di affrontare in maniera più articolata i provvedimenti più importanti all’atto della loro pubblicazione.
Il 15 gennaio la Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali ha assegnato le deleghe ai suoi sottosegretari: la delega alla promozione dell’impresa sociale è stata assegnata a Steni Di Piazza, quella in ordine alla diffusione di informazione relativa al Terzo Settore e il coordinamento delle attività degli organi previsti dalla legislazione vigente è andata a Francesca Puglisi.
Il 23 gennaio il Consiglio Nazionale del Terzo Settore, di cui fa parte anche il nostro Presidente nazionale Bruno Molea, ha approvato il decreto contenente la nuova modulistica per le scritture contabili, previsto dall’articolo 13 del Codice del Terzo Settore (CTS); per gli enti non commerciali, ci saranno due schemi diversi di redazione, a seconda che le loro entrate siano superiori o meno a 220 mila euro.
Nella stessa riunione, si è ribadito come il decreto sull’istituzione del Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS), dopo il confronto con le Regioni, vedrà a breve la luce. Ciò consentirà, probabilmente entro la fine del mese di settembre, la nascita vera e propria del Registro. A breve, saranno pubblicati anche altri decreti da tempo attesi, quali quello sulle attività diverse e sulle linee guida per la raccolta fondi (articoli 6 e 7 del CTS).
Il 30 gennaio, nella Gazzetta Ufficiale n.24, è stato pubblicato il decreto 28 novembre 2019 del ministro del lavoro e delle politiche sociali in merito alle “erogazioni liberali in natura a favore degli enti del Terzo settore”, previsto dall’articolo 82, comma 2 del CTS. Tale articolo, come noto, prevede sia la detrazione dall’imposta lorda sulle persone fisiche sia la deducibilità dal reddito netto di persone fisiche, enti e società, entro importi percentualmente fissati, delle erogazioni in denaro o in natura in favore degli ETS. Il decreto individua le tipologie di beni che danno diritto a tali detrazioni o deduzioni, e stabilisce i criteri e le modalità di valorizzazione dei beni che possono formare oggetto delle erogazioni liberali in natura.
In ultimo, lo scorso 5 febbraio, rispondendo a quesiti formulati dalla Regione Piemonte e dal Forum del Terzo settore, il Ministero del lavoro, con una nota a firma del direttore generale della Direzione “Terzo settore e responsabilità sociale delle imprese”, è intervenuto per chiarire come possa essere formata la composizione della base associativa degli ETS ribadendo come rientri “nell’autonoma determinazione dell’ente l’individuazione dell’assetto strutturale maggiormente idoneo ad assicurare il perseguimento, senza scopo di lucro, delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale” e come peratanto sia “espressione dell’autonomia degli ETS” contemplare o meno la presenza, all’interno della propria base associativa, “non soltanto di persone fisiche ma anche di soggetti collettivi”, ferme restando le limitazioni per le APS e le ODV di cui agli articoli 35 e 32 del CTS.
Il consiglio per le nostre APS e ODV è, di nuovo, quello di procedere speditamente, se non l’avessero ancora fatto con l‘adeguamento dei loro statuti, per non lasciar passare il termine del 30 giugno. A tale scopo, possono rivolgersi ai nostri comitati territoriali per i quali sono previsti, nel mese di marzo, presso la sede nazionale, altri momenti di confronto e informazione sui contenuti dei nuovi statuti.
Per quanto riguarda infine la riforma dello sport avviata dal precedente governo, essa, ha affermato il ministro Spadafora nell’audizione in precedenza ricordata, è “estremamente importante, va nella direzione giusta“. E’ sua ferma intenzione portarla a compimento e, pertanto, i decreti attuativi saranno pronti “massimo inizio di marzo”: subito dopo, sarà avviato il “confronto, con tutti gli interlocutori“, a livello sportivo, politico e parlamentare, con l’obiettivo, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, di “favorire la governance dello sport“.
*Pier Luigi Ferrenti, responsabile nazionale